Secondo l’Osservatorio Netcomm, oggi il 69% dei turisti organizza autonomamente sul web la propria vacanza, pensando prima a “cosa voglio fare” e solo dopo a “dove voglio andare”. Tour in bicicletta, trekking, gite in canoa, escursioni sulla neve. Un turismo attivo e sostenibile che oggi costituisce in tutto il mondo un trend in forte ascesa.
L’Adventure Tourism Market Study ha calcolato solo nell’ultimo triennio una crescita addirittura del 195%.
Uno scenario che ha portato alla nascita del primo network italiano dedicato al turismo outdoor. Si chiama Vacanzattiva e mette in rete imprese ed enti locali per fornire una bacheca digitale di tutte le attività che è possibile fare in una determinata zona.
“Sulle nostre pagine – spiega a Energie Sensibili il suo fondatore, Pierluigi Olivieri – raccogliamo tutte le informazioni e i contatti utili per organizzare al meglio una vacanza all’aria aperta attraverso percorsi in cui sia già verificata la presenza di tutti i servizi necessari. Pensiamo al cicloturismo, che rappresenta la fetta più grande del turismo attivo (circa 44miliardi di euro all’anno in Europa e 3,2 in Italia, secondo le stime di Albergabici). Le strutture ricettive che si trovano sui nostri itinerari devono esse in grado di offrire, per esempio, una rimessa per le bici, un servizio di lavanderia e informazioni su dove effettuare piccole riparazioni”.
Pierluigi Olivieri proviene dal mondo dell’associazionismo sportivo e dall’editoria specializzata in cicloturismo e reportage di viaggi. È stato direttore della rivista di cicloviaggi «Aruotalibera» e ha collaborato con la UISP, Unione Italiana Sport Per tutti e la FIAB, Federazione Italiana Amici della Bicicletta. Esperienze che lo hanno portato a conoscere a fondo le dinamiche che spingono gli appassionati del turismo attivo. Da qui l’idea del suo form innovativo, che ha visto la luce nel 2015.
“Il turismo attivo – continua Olivieri – ha poco che fare con la prestazione sportiva ma è più la ricerca di un’esperienza appagante per il corpo e per la mente, che si può vivere da soli o con amici e familiari. Si tratta di un turismo slow, in cui il rapporto con il territorio deve essere valorizzato al massimo. Per questo le guide che noi realizziamo, sulla base delle relazioni con enti, associazioni e imprese locali, offrono un’esperienza completa al viaggiatore, dall’enogastronomia al folklore, dall’arte alla curiosità naturalistica”.
Ma Vacanzattiva è molto più che una guida turistica online. “Ciò che proponiamo – dice Olivieri – è un autentico nuovo modello di business. Noi mettiamo in connessione i diversi professionisti del settore turistico, dal tour operator alla struttura ricettiva locale, per creare itinerari in cui il viaggiatore trovi sempre il medesimo standard di servizio. L’obiettivo è fissare un livello minimo di qualità ma tenendo i costi relativamente bassi, in modo da rendere il mercato italiano concorrenziale con quello estero, Francia e Olanda in testa”.
L’Italia è però da questo punto di vista ancora indietro. “Il modello turistico del nostro Paese – sottolinea Olivieri – è ancora di tipo puramente ‘estetico’ e ben poco ‘esperienziale’. Noi abbiamo un patrimonio immenso di arte e natura e pensiamo che basti da solo per attirare masse di visitatori da tutto il mondo. Ma non è così. Oggi la maggior parte dei turisti cercano la propria meta in base ai propri gusti ma la scelgono solo se trovano una rete di servizi adeguati alle proprie esigenze. È proprio questa la parte difficile del lavoro di Vacanzattiva:convincere gli imprenditori locali a fare rete, stravolgendo il proprio modello di business e aggiornando la propria offerta di servizi per rispondere alle richieste del turista 2.0”.